Vittime di reati violenti
Le persone che subiscono la violenza di un reato intenzionale si trovano ad affrontare un trauma profondo, spesso con conseguenze durature sulla propria vita e su quella dei propri familiari. Il nostro studio legale mette la persona al centro del proprio lavoro, con l'obiettivo di rappresentare con determinazione chi ha subito reati violenti come omicidio, violenza sessuale e lesioni dolose gravi, per aiutarle a conseguire il ristoro che spetta loro per legge.
L'indennizzo statale: spesso inadeguato e irrisorio
Nonostante la Direttiva Europea 2004/80/CE imponga a tutti gli Stati membri di prevedere un sistema di indennizzo che garantisca un ristoro equo ed adeguato alle vittime di reati intenzionali violenti, la normativa italiana (in particolare la Legge 122/2016 e il Decreto Ministeriale del 22 novembre 2019) ha spesso previsto importi che non soddisfano tale requisito.
Già in passato, somme come gli €4.800,00 per la violenza sessuale erano state definite dalla Suprema Corte di Cassazione come irrisorie. Sebbene l'importo per la violenza sessuale sia stato successivamente rideterminato a €25.000,00, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE), con sentenza del 16 luglio 2020 (Causa n. 129/19), ha chiarito principi vincolanti:
- Tutte le vittime, inclusi i residenti, hanno diritto a un indennizzo;
- Un indennizzo forfettario non può essere considerato equo ed adeguato se non tiene conto della gravità delle conseguenze del reato per le vittime e non rappresenta un appropriato contributo al ristoro del danno materiale e morale subito;
- La violenza sessuale è un reato che può provocare le conseguenze più gravi, e importi come i €4.800,00 (e, per estensione, anche i €25.000,00) non sembrano corrispondere a un indennizzo equo ed adeguato.
La Cassazione, con la sentenza n. 26757 del 24 novembre 2020, ha confermato e applicato questi principi. Ciò significa che l'importo di €25.000,00, seppur non più simbolico, è ancora del tutto inadeguato rispetto alla sofferenza patita dalle vittime.


Il diritto a un ristoro pieno e giusto
Il concetto di equità ed adeguatezza deve essere parametrato alla giurisprudenza civile che liquida i danni per reati gravi. I giudici civili, infatti, prendono in considerazione:
- l'intensità della violazione e il turbamento psichico;
- le conseguenze psicologiche e relazionali;
- gli effetti proiettati nel tempo e l'incidenza sulla personalità della vittima;
- l'entità della sofferenza e del turbamento d'animo.
Esempi concreti dimostrano la palese differenza:
- in casi di violenza sessuale, le liquidazioni dei giudici di merito oscillano da €10.000,00 (per solo danno morale) fino a €200.000,00 per minori.
- Il Tribunale di Palermo, in un caso di violenza sessuale grave, ha liquidato un danno biologico di €225.174,00 e un danno per conseguenze relazionali di €150.000,00, per un totale di €375.174,00, a fronte dei soli €25.000,00 riconosciuti dal Ministero. Questo dimostra come l'importo statale sia del tutto inadeguato se non irrisorio.
Anche nei casi in cui si sia già ricevuto un importo che si ritiene inadeguato per le sofferenze subite (come €25.000,00 per la violenza sessuale), si può agire contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere un indennizzo più congruo.
La discriminazione
Esiste una chiara discriminazione rispetto ad altre categorie di vittime, come quelle di criminalità organizzata o terrorismo, che possono accedere a fondi che garantiscono il risarcimento integrale del danno.
Il diritto della vittima non deve essere inferiore solo per la natura del reato.
Lo Stato è responsabile per l'inadeguata attuazione della Direttiva Europea, e da ciò deriva il diritto delle vittime a un risarcimento/indennizzo basato sui principi di adeguatezza, effettività, equivalenza e non discriminazione.

Il nostro approccio
Empatia
Comprendiamo profondamente il dolore e la sofferenza che accompagnano chi ha subito la violenza di un reato.
Ogni storia è unica, ogni perdita è insostituibile. Il nostro impegno nasce dalla consapevolezza che dietro ogni pratica c'è una persona che ha affrontato un trauma profondo. Solo immedesimandosi con le sofferenze delle vittime è possibile rappresentare adeguatamente in giudizio le ferite inferte e ottenere un risarcimento adeguato, anche se sempre insufficiente a compensare una perdita incommensurabile.
Rispetto
Mettiamo il cliente al centro del nostro lavoro. Rispettiamo i suoi tempi, le sue esigenze e le sue decisioni. Crediamo che un rapporto di fiducia reciproca sia la base fondamentale per un'assistenza legale efficace.
Trasparenza
Garantiamo chiarezza in ogni aspetto della nostra collaborazione. Dal primo incontro spieghiamo, se ne ricorrono le condizioni, dettagliatamente percorsi, costi preventivabili e possibilità di tutela. Ci battiamo contro provvedimenti amministrativi ingiusti, sollevando se è il caso questioni di costituzionalità delle norme.